Guanti da lavoro Portwest : guida alla scelta e norme

I guanti di protezione sono DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e sono obbligatori per legge. In base all’entità del rischio per cui sono progettati, si suddividono in tre categorie. Escludendo la prima di queste categorie, che corrisponde a un rischio di danno fisico di lieve entità, le altre due devono obbligatoriamente riportare la marcatura CE. Aziende leader nel mercato, come Portwest, sono una garanzia quando si tratta di accessori e abbigliamento di sicurezza omologato.

Infatti, sul dorso di ogni guanto da lavoro di categoria 2 e 3 deve apparire anche il nome del produttore, la denominazione, la taglia e i pittogrammi che rappresentano le norme EN di riferimento. Analizziamole più nel dettaglio.

I guanti da lavoro costituiscono per chiunque svolga mansioni a rischio una protezione fondamentale da varie tipologie di pericoli, dall’esposizione a temperature eccessivamente alte o basse al rischio di taglio o abrasione, dal contatto con sostanze chimiche o materiali biologici fino al pericolo di radiazioni o tensione elettrica.

Le norme per i guanti antinfortunistici e da lavoro

La normativa UNI EN 420 indica gli standard per la progettazione dei guanti da lavoro, in merito ai requisiti generali di funzionalità, ergonomia, confort, composizione generale, lavaggio ed efficienza.

La normativa UNI EN 407 riguarda la protezione da calore e stabilisce i requisiti minimi contro i rischi termici. Sul dorso del guanto deve essere presente una cifra (da 0 a 6) ad indicare il livello di resistenza verso uno specifico rischio (infiammabilità, calore da contatto, calore convettivo, calore radiante, piccoli spruzzi di metallo fuso, grandi proiezioni di metallo fuso).

La normativa UNI EN 511 fa riferimento alle prerogative per i guanti di protezione contro il freddo, che può arrivare, in particolari settori industriali o in determinate condizioni meteo, ai -50 gradi. Sul dorso del guanto ci sarà il pittogramma specifico e 3 cifre, che riportano il livello di resistenza ai seguenti rischi: freddo convettivo, freddo da contatto, impermeabilità all'acqua.

La normativa UNI EN 374 tratta la protezione da agenti chimici o biologici. In questo caso vengono valutate la penetrazione e la permeazione: qual è il rischio che le sostanze chimiche passino attraverso il guanto? Se tale barriera non fosse totalmente impermeabile, quale sarebbe il rischio del contatto sulla pelle?

La normativa UNI EN 388 del 2016 riguarda i rischi meccanici. Deve essere riportato, oltre allo specifico pittogramma, un numero da 0 a 4 che stabilisce il livello di resistenza del guanto al rischio di abrasione, taglio, lacerazione e perforazione.

La normativa UNI EN 60903 si riferisce ai guanti isolanti per lavori a contatto con tensione elettrica; sono quelli comunemente usati dagli elettricisti.

La normativa UNI EN 421 stabilisce le norme vigenti nel caso di guanti sottoposti a contaminazioni radioattive e ionizzanti, comuni in alcuni settori della medicina diagnostica e dell’industria nucleare.

La normativa UNI EN 1149 affronta i pericoli legati all’elettricità statica.

La normativa UNI EN 1082 si riferisce in particolare ai rischi da taglio e coltellate; il materiale usato per questi guanti è la maglia metallica.

Tipologie di guanti da lavoro: la ricerca Portwest

Proprio in ragione della sua influenza sulla sicurezza del lavoratore, la scelta del miglior paio di guanti da lavoro riveste un’importanza primaria.

Ad ogni professione corrisponde uno specifico tipo di guanto da lavoro, progettato con determinate caratteristiche e materiali appositamente per il rischio ad essa correlato. La ricerca che una grande marchio del settore come Portwest fa ogni giorno è fondamentale epr assicurare qualsiasi livello di protezione.

Ma in che modo scegliere i guanti  da lavoro più adatti per proteggersi le mani? Quali criteri devono essere tenuti in maggior considerazione?

Vediamo più approfonditamente quali sono i tipi di guanti da lavoro.

Guanti in tessuto spalmato: sono i assoluto i guanti da lavoro più usati e più venduti al mondo. Il tessuto di cui sono fatti può essere composto da fibre di vario tipo: cotone, fibre di nylon, di poliestere, di poliestere e cotone. La gamma è molto ampia e Portwest è uno specialista nel settore, con tantissimi modelli di guanti da lavoro a catalogo. Questo tipo di protezioni sono spalmate, su tutta la mano o solo su un lato, con materiali quali il lattice, la schiuma di nitrile, la schiuma di lattice o altre formulazioni capaci di garantire un’ottima presa e la manipolazione di oggetti più scivolosi.

Guanti in pelle: sono comunemente usati in metalmeccanica e carpenteria. Sono i più diffusi dopo i guanti spalmati. Tra i più utilizzati ci sono i guanti in pelle fiore, ma esistono anche in pelle e crosta, una pelle scamosciata più traspirante oppure con il palmo in pelle imbottita, che assicura un maggior confort e si presta ad alte prestazioni.

Guanti in maglia metallica: usati nella lavorazione della carne, dove è fondamentale la massima protezione dalle lame affilate; spesso comprendono anche un proteggi braccia.

Guanti antitaglio: utilizzati in molteplici settori, dalla rifinitura della carta all’utilizzo di motoseghe, sono molto utilizzati anche dai meccanici, soprattutto nel caso di montaggio e smontaggio. Fondamentale, in questo caso, una perfetta aderenza alla mano e un ottimo grip, come nel caso dei guanti da boscaiolo Portwest (DPI di categoria 3).

Guanti termici: indispensabili per chi lavora in ambienti come le celle frigo. Oltre a garantire l’isolamento termico, devono essere abbastanza sottili per essere pienamente performanti.

Guanti impermeabili: proteggono dal contatto con materiali pericolosi. La barriera offerta dal guanto può essere più o meno leggera, a seconda del tipo di prodotto con cui si ha a che fare. I più leggeri sono sufficienti per i classici prodotti per la pulizia, mentre per detersivi molto aggressivi servirà una protezione di alto livello.

Guanti da giardinaggio: non solo arbusti, spine e ortiche, ma anche insetti velenosi costituiscono un potenziale pericolo per chi lavora in questo settore. Un’opportuna protezione previene tagli e ferite, ma anche il contatto diretto con gli allergeni.

Guanti da saldatore: siamo in presenza di rischio fisico e chimico. I guanti possono essere più o meno spessi ma devono comunque garantire presa perfetta, protezione dal calore e dal rischio di abrasioni, tagli e perforazioni.

Guanti da elettricista: sono chiamati anche guanti dielettrici e proteggono dalle scariche elettriche. Ci sono 6 tipologie di guanti a seconda della tensione d’uso sopportata (fino a un massimo di 3600 V) ma tutti devono essere in lattice e isolanti.

Guanti monouso: sono impermeabili, garantiscono ottima sensibilità ed elasticità. Adatti al contatto con materiale biologico, e per questo normalmente impiegati nel settore della medicina, dell’estetica e della farmaceutica. I guanti da lavoro monouso possono essere in nitrile o in lattice pesante e garantiscono un’ottima protezione anche nel caso di industrie chimiche e cementizie per ceramiche e piastrelle.

Scegliere bene è fondamentale, ma anche la corretta manutenzione è importante: i guanti vanno puliti costantemente, conservati nel modo più opportuno e controllati sempre prima dell’utilizzo. Solo una cura idonea può garantire una protezione davvero efficace.

Oggi sono in commercio moltissimi tipi di guanti, ma la scelta di quello giusto per il lavoro richiesto non è mai da trascurare. Grandi brand come Portwest dedicano alla ricerca tantissime risorse per assicurare la massima protezione.

Oltre a essere obbligatori per legge, questi dispositivi possono veramente fare la differenza: il guanto antinfortunistico più adatto non solo permetterà di portare a compimento un lavoro ben fatto, ma proteggerà chi lo indossa da moltissimi rischi, alcuni potenzialmente mortali.