Di quali materiali sono fatte le scarpe da lavoro?

Le scarpe da lavoro sono DPI obbligatori per legge. A ogni professione corrisponde un tipo di calzatura antinfortunistica, con caratteristiche e specifiche tecniche particolari. Ma come abbiamo già avuto modo di capire in altri articoli del nostro blog, le scarpe da lavoro non sono tutte uguali.

Cambia la forma, il puntale, la suola, la qualità del brand e, soprattutto, cambiano i materiali di cui sono composte. Ed è proprio nei materiali che i migliori brand del mercato investono in ricerca e sviluppo.

In fondo, per lavorare bene servono sicurezza e comodità. Se durante il turno di lavoro i piedi sono affaticati e sotto sforzo rischiamo ripercussioni sulle gambe e mal di schiena. Affidiamoci, quindi, ad aziende leader per scarpe di ottima qualità, con materiali altamente innovativi, traspiranti, certificati e garantiti anche per un uso intensivo.

Vediamo quali sono i principali e per quale tipologia di calzatura sono più indicati.

Scarpe antinfortunistiche antistatiche e dissipative

Quando parliamo di calzature da lavoro che proteggono dalle scariche elettriche dobbiamo distinguere le scarpe antistatiche da quelle marcate ESD (Electro Static Discharge).

Una scarpa EDS è sempre antistatica, ma non sempre una scarpa antistatica rientra nella categoria ESD. Entrambe metal free, solo le calzature ESD sono dissipative, ovvero scaricano al suolo l’elettricità statica accumulata dal corpo umano.

Le scariche elettriche possono innescare incendi in presenza di materiali infiammabili e danneggiare le componenti sensibili dei macchinari. Se le scarpe antistatiche servono agli elettricisti, quelle ESD sono necessarie per chi lavora con parti elettriche e microchip, nei laboratori e a contatto con liquidi e gas infiammabili, quindi anche per elettrauti, fuochisti e addetti alla verniciatura.

Ciò che rende un paio di scarpe antinfortunistiche elettricamente dissipative è la suola in poliuretano che, oltre a essere leggera, resistente e flessibile, assicura lo scarico a terra dell’elettricità statica.

La scarpa ESD può essere sandalo, scarpa allacciata, scarpa sportiva o scarponcello. La tomaia può essere in vari materiali a seconda delle condizioni del luogo di lavoro. La traspirabilità, se la scarpa è di buona fattura, sarà comunque garantita.

Calzature resistenti a impatto e compressione

Tutte le calzature antinfortunistiche hanno un puntale per proteggere le dita dall’impatto e dallo schiacciamento.

I puntali possono essere in:

Acciaio: i più comuni, resistenti alla corrosione, al fuoco e agli agenti chimici. Praticamente indistruttibili, sono pesanti e magnetici.

Alluminio: i primi puntali erano in alluminio, pesanti e ingombranti. Ora l’innovazione tecnologica li ha resi molto leggeri e super resistenti. Hanno una composizione metallica e spessori molto variabili

Fibra di vetro: sono molto leggeri, poco ingombranti, dielettrici e amagnetici. Hanno però una scarsa resistenza al fuoco e non hanno la stessa durata degli altri

Fibra di carbonio: ancora più leggeri ed estremamente sottili, hanno un’ottima resistenza a impatto, compressione, corrosione, agenti chimici. Amagnetici e dielettrici, non sono resistenti alla fiamma e ancora molto costosi.

Composito: è un materiale termoplastico inattaccabile dagli agenti chimici. Leggerissimo e amagnetico, è un ottimo isolante elettrico e termico. È più ingombrante dei precedenti ed è sensibile all’umidità.

Il puntale può essere rivestito da uno strato in TPU (poliuretano termoplastico) per renderlo più resistente all’abrasione e allo sfregamento e aumentare la durata della calzatura.

Calzature resistenti alla perforazione

Tutte le scarpe da lavoro devono avere una lamina per proteggere il piede da oggetti appuntiti e taglienti. La lamina può essere in acciaio o in composito, a seconda che la scarpa sia o meno antistatica o ESD.

La lamina deve comunque essere leggera, sottile e flessibile per assicurare la massima sicurezza unita al massimo confort.

Calzature anti scivolamento

La parte che rende una scarpa antiscivolo è la suola. Vediamo i materiali di cui può essere fatta.

Gomma: offre la massima resistenza ad agenti chimici, calore e abrasione. Può essere mono-densità o accoppiata con altri materiali plastici. Nel primo caso la suola sarà più resistente, ma anche più pesante e meno flessibile.

EVA (etil vinil acetato): mantiene benissimo la forma originaria e si usa per creare un’intersuola particolarmente leggera, flessibile ed elastica da accoppiare alla normale suola in gomma per una calzatura dall’altissimo confort. Una speciale tecnica di compressione e l’aggiunta di bolle d’aria trasformano questo materiale in Phylon, una schiuma solida e compatta con cui si producono suole leggerissime, flessibili e molto ammortizzanti.

PU: il poliuretano è molto leggero e morbido. Resiste benissimo alle temperature più estreme e agli agenti chimici. Le suole in PU possono essere mono-densità o a doppia densità, ovvero composte da due strati di PU per garantire il massimo grip e un maggior assorbimento di energia. Si può unire anche al TPU (poliuretano termoplastico), ancora più flessibile e resistente alle abrasioni.

PVC e nitrile: questi materiali sono utilizzati sia per le suole che per la tomaia delle calzature di protezione contro agenti chimici. Non si degradano nemmeno a contatto con gli acidi e offrono il massimo grip e la massima impermeabilità.

Calzature per ogni temperatura

Quando si parla di isolamento termico, la differenza la fa la tomaia, che può essere in poliestere, rete, maglia o, più comunemente, pelle. Per lavori in climi particolarmente rigidi, le calzature da lavoro possono essere foderate di pelliccia.

Quali sono le differenze? In alcuni casi è una scelta estetica, ma diciamo che le scarpe in pelle sono più resistenti e durature, ma attenzione alla cura e alla pulizia. Non tutti i materiali vanno trattati allo stesso modo e la pelle non va mai messa in lavatrice.

Discorso opposto per le scarpe di protezione in microfibra, ideali per l’industria alimentare e medica. La tomaia in microfibra garantisce la massima traspirabilità per scarpe molto comode e leggere.

Il PU è impermeabile e isola termicamente, per scarpe e stivali che tengono il piede caldo d’inverno e fresco d’estate.

Che siano scarpe, stivali o scarponi, quando si parla di calzature da lavoro la sicurezza è il requisito fondamentale, ma non trascuriamo il confort e il benessere dei nostri piedi e il materiale è proprio ciò che identifica la scarpa e la rende adatta alle diverse professioni. Conoscere è importante per scegliere al meglio e avere una panoramica più chiara.

Affidarsi alle migliori marche è come sempre l’unica scelta possibile. Ci sono moltissime scarpe che offrono una protezione eccezionale e un confort incredibile. Non resta che passare agli acquisti!